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LUSTRO METALLICO
Con il processo a lustro la, superficie dell'oggetto appare iridescente, per effetto della luce che rifrange su minuscole particelle metalliche presenti sulla parete vetrosa dei manufatti. Si ottiene grazie ad un processo di riduzione che trasforma gli ossidi metallici in metalli. La tecnica nacque in Persia, nella regione di Baghdad, nel secolo IX e si diffuse con l'avanzare dell'Islam nel vicino Oriente e nella Spagna dei Mori. Nel 1400, a Valencia e Malaga, il lustro raggiunse risultati veramente eccellenti. Nella penisola italiana iniziò la produzione solo nel 1500.
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Lustro ad impasto. Applica una pasta sulla superficie già smaltata e cotta dell'oggetto. L'impasto è un composto a base d'argilla, nitrato d'argento, ossidi o sali metallici colorati. L 'argilla (caolino o argille calcinate) ha la funzione di eccipiente. Permette al composto di avere la plasticità necessaria per essere applicato sulla parete dell 'oggetto. I sali e gli ossidi penetrano, durante la cottura, nello smalto di supporto.
Cosi preparato, il pezzo è sottoposto ad una speciale terza cottura. Raggiunta la temperatura di circa 700 °C, chiudi ogni presa d'aria del forno ed inizia il processo di riduzionene, attraverso sostanze fumogene, di solito stecche di chero, introdotte dal foro della porta.
Cosa succede nel forno? Lo smalto di supporto si rammollisce e consente ai metalli di penetrarvi stabilmente. Il fumo, un tempo provocato da rami di ginestra, impedisce l'ossidazione dei metalli, creando speciali effetti cromatici.
E' importante infornare i pezzi collocandoli su lastre traforate, per consentire al fumo di espandersi in tutta la camera di cottura.
Quando sforni il pezzo trovi ancora la crosta lasciata dall'impasto applicato. Asportala con una spugna. Il lustro compare sotto la superficie ripulita.

ISono state sperimentate altre modalità per ottenere l'effetto lustro .
Lustri ad acido. Al posto dell 'argilla usa come eccipiente l' acido acetico.
Lustri in vernice. Già nel rivestimento vetroso vengono inserite piccole quantità di sali od ossidi metallici. Bastano quindi due cotture, la seconda e in riduzione.
Lustri autoriducenti. Nel processo industriale sono utilizzate soluzioni resinose che provocano da sole il fumagglo.
Flussi volatili. Immetti in forno sali minerali volatili sottoposti a fumaggio che si depositano piu o meno casualmente sulle pareti vetrose.
L'applicazione del lustro fù utilizzata in Italia in pieno Rinascimento. Come vi sia arrivata, resta un mistero. Sicuramente furono decisivi i contatti con la Spagna. I due grandi centri furono Deruta, rinomata per i lustri dorati, e Gubbio, dove lavoro Mastro Giorgio, che conobbe vasta fama per il suo rosso-rubino.
Un posto particolare occupa la Sicilia, che conobbe molto prima le splendide maioliche ed i cangianti riflessi dei lustri arabi. Bisogna aspettare gli inizi del nostro secolo, per assistere ad una nuova ripresa e sperimentazione della tecnica.
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